Giuseppe, classe 1957


Voglio raccontare la mia storia, combattuta con bugie e

menzogne dal febbraio 2008. Tutto ebbe inizio con i gratta e

vinci, poi lotto istantaneo, corse dei cavalli e tutto ciò che

era gioco d’azzardo. All’inizio era tutto molto bello: vincite

di qua vincite di là, vincite anche sostenute: mi sentivo una

persona fortunata, in tutto quello che giocavo erano soldi.

Fino a che la mia fortuna mi ha abbandonato ed è cambiato

tutto, nessuna vincita ai gratta e vinci, e a nessun altro gioco:

passavo anche intere mezze giornate “a grattare”, ma senza

risultato. Giocavo a tutto.

Nei locali che frequentavo sentivo spesso le slot che

Pagavano a gli altri giocatori, allora noncurante di quanto

avessero  messo dentro mi sembrava una strada ottima per far

soldi. Così, da luglio 2009, cominciai a giocare anche alle

slot: e da allora la mia vita ha cominciato a rotolare in una

discesa rapida. I soldi non bastavano più. ho iniziato a

chiedere soldi alle finanziarie, alle banche e agli amici. Con

il mio lavoro notturno non avevo problemi, riuscivo sempre

a trovare soldi. Anche con i regali che ricevevo, per Natale o

per il mio compleanno, trovavo sempre una scusa per poterli

riportare indietro e farmi restituire i soldi in modo da

potermeli giocare. Tutto questo all’insaputa della mia

famiglia. In casa, ad ogni prestito che facevo, dicevo che era

frutto di una vincita. Tutto sembrava reale.

Ogni giorno che passava perdevo delle cifre sostanziose, e

tutte le volte le solite frasi, “basta, oggi è l’ultimo giorno, da

domani non gioco più”, ma mentivo a me stesso: il giorno

dopo mi ritrovavo sempre lì. Quando dormivo il mio sogno

era sempre lo stesso: davanti alle slot e mi svegliavo sempre

sudato, agitato credendo di aver vinto, ma era solo un sogno

ed ogni volta mi tiravo su il morale dicendomi bugie da solo;

non c’è problema, posso smettere quando voglio.

Ma non era così, pian piano mi rendevo conto che avevo

bisogno di aiuto, che ero una persona malata e che da solo

non ce l’avrei mai fatta.

A maggio 2010 è scoppiata la bomba, sono iniziate le chiamate

dalle banche, dalle finanziarie per le rate non pagate, perché

lo stipendio lo giocavo ancor prima di prenderlo prelevando

con la carta di credito. Il giorno dopo, con l’intenzione di

recuperare i soldi per le rate, iniziavo a giocare dalle 9 del

mattino e continuavo fino alle 23, senza andare a casa, senza

mangiare, non andando a lavorare,non rispondendo al

telefono, era come se fossi sotto una campana di

vetro isolato da tutti: risultato? Altra grossa perdita. Allora il

primo pensiero fu il suicidio credendo fosse la cosa giusta.

Al rientro a casa, trovando mia moglie in pianto perché non

rispondevo al telefono, e lei aveva risposto alle telefonate dei

vari creditori; ebbi come una pugnalata al cuore. Fu così che

le raccontai tutto, anche se lei lo sospettava da tempo e

soffriva in silenzio, le dissi dei debiti che avevo, le dissi

tutto. fu allora che con l’aiuto di mia moglie, donna stupenda

che non mi ha mai voltato le spalle, che decisi di rivolgermi

al SERT, posto in cui ho trovato una psicologa,  ed una

psichiatra, molto brave e carine, che ringrazio perché presero a cuore la mia situazione che sembrava irrecuperabile.

All’inizio, per qualche settimana è andato tutto bene, niente

gioco, sembrava che tutto filasse liscio, fino alla fine di

novembre 2010 accompagnando mia figlia per la richiesta di un prestito per l’acquisto di una casa, visto

che a giugno 2011, si deve sposare, si è vista più volte

negare il prestito a causa mia. A quel punto nuovamente

nella mia testa sono venute strane idee anche il pensiero di

farla finita. Mi sentivo in colpa, perché non potevo aiutarla

visto che con tutti i debiti che ho non posso farle da garante,

e per colpa mia sto rendendo la vita complicata alla mia

unica figlia.

Non smetterò mai di ringraziare la mia famiglia che mi

vogliono bene, nonostante io li abbia fatti soffrire tanto, e

non smetterò mai di ringraziare le dottoresse del S. E. R. T.  per l’aiuto ricevuto.

Ora che ho confidato tutto ai miei parenti mi sento più

tranquillo e spero di continuare questo percorso.

E dal 15 Ottobre 2010 che non sto giocando. E come spesso si dice al Gruppo di Giocatori D’Azzardo Piemonte  (G.A.P) bisogna vivere un giorno alla volta.

                              Aprile 2014 Giuseppe giocatore compulsivo




Elena giocatrice  compulsiva

La mia esperienza con
il gioco risale ormai (non lo so con precisione) da30 anni quando ero una
giocatrice sociale e andavo con un'amica a Saint Vincent al casinò de la
Vallee....... sociale.......... Appunto erano serate sporadiche si andava come
diversivo alla discoteca o a una cena, poi mi sono sposata, tutto nella norma,
al casinò non si andava più ma maledetto il giorno che hanno messo alla portata
di tutti in qualsiasi angolo del Paese, gli slot è stata la mia rovina vuoi, i
problemi con il consorte vuoi la salute ma sono tutte scuse lo so il gioco ce
l'ho nel sangue e così è iniziato il mio calvario depressa isterica poca voglia
di fare bene anzi........... in casa non si andava d'accordo,  ma non era una conseguenza del gioco c'erano
altri i problemi fatto sta che arriva il giorno che decido di andarmene di casa
separarmi ma.............dovevo dei soldi al proprietario del bar dove tutti i
giorni andavo a scaricare i miei problemi nelle macchinette così i problemi
aumentavano infatti ho dovuto chiedere aiuto a mia madre che..... per fortuna
mia.... anche a lei piace giocare così mi ha aiutata a chiudere i buchi che
avevo fatto senza farmelo pesare e per questo la devo ringraziare. Sono tornata
al mio paese dove vivevano i miei genitori ho lasciato quello che era mio
marito...... vuoi la nuova vita, vuoi la responsabilità di un figlio piccolo da
crescere e sicuramente la serenità della giornata senza discussioni fatto sta ,che
ho messo nel dimenticatoio le maledette macchinette ma il demone del gioco è
più furbo di noi, alla prima occasione si ripresenta...... iniziavo a stare
meglio. Economicamente ed eccolo che ti fa vedere le cose nel modo sbagliato
pensi........ adesso mi faccio ricca, sì, ricca di debiti ed eccomi qui. Ora
faccio parte del GAP ( Giocatori D'Azzardo Piemonte ). E ne sono felice, è solo
più di un mese che ho smesso di giocare ma credetemi, sono felice di
frequentare il gruppo, sono serena e alla notte dormo! Certo, il pensiero c'è,
ma non il desiderio di tornare a giocare anche se il demone è dentro di noi, ma
sto troppo bene con me stessa per dargli retta , voglio continuare così...
grazie GAP (Giocatori D'Azzardo Piemonte ) siamo fantastici e ce la faremo
tutti insieme!

Elena



Sentirsi Guarita dal Gioco

E' Umiliante dirlo! serve, eccome se serve.
La "RICADUTA! "
Una mattina, una delle tante, esco per andare a pagare un bollettino di un
finanziamento precedente, e poi. dovevo andare al lavoro.
Quella mattina ero da sola, ricordo mia sorella mi disse: " mi raccomando,
non fare fesserie ".
Le avevo risposto Tranquilla,
Vado in banca, prelevo, e invece di andare in posta, mi fermai a un bar, che
era lì vicino, per prendere un caffè.
Mi tremavano le gambe alla vista delle slot, ma ero decisa a non farmi tentare.
Bevo, pago, e mi ritrovo in mano il resto pochi euro.
Pensai, " ma dai, provo un euro, cosa vuoi che mi succeda".
Mi avvicinai a una slot, c'era una vecchia conoscenza, doveva andar via, e mi
disse, " prova te un po' di tiri ".
Provo a mettere dentro un euro, e la macchina va in bonus, un centinaio di euro, non ci credevo !! non ricordo quanto ha scaricato...

Finisco tutta la moneta, e comincio a usare quelli destinati alla cosa
importante da pagare.
Mi chiedevo..Possibile che non paga ????
Per farla breve, in poco tempo li ho bruciati tutti.
Mi sono resa conto di quello che avevo fatto quando frugandomi in tasca, non
avevo più un euro.
Disperata, Vado in banca e prelevo altri soldi, inventando la scusa che non mi
erano bastati per pagare le bollette.
Ritorno al bar e finisco anche quelli. Buttati in poche ore di pura follia.
Sono tornata a casa con la coda tra le gambe, il morale a pezzi, cercando di
mascherare l'ulteriore disavventura e di non far capire niente a casa.
Non ho dormito per tutta la notte, pensando come cavolo avrei fatto a risanare
il buco che avevo rifatto con più finanziarie, e altri "DEBITI".. in piú da pagare.
Ricordo, che quella volta, chiesi di nuovo aiuto al Gruppo "Giocatori
d'azzardo Piemonte" ( GAP) pur di non far succedere un casino in famiglia.
La vergogna e il timore..Era TANTA".

Credevo di essere guarita dal demone del
gioco, mi sentivo pronta ad affrontare una nuova vita.

Adesso sono 22 Mesi ! che non GIOCO !!!!!

Come giocatrice compulsiva ,mi sento di dire che...

Quando vi sentite pronti, guariti dal
demone del gioco d'azzardo, pronti ad affrontare una nuova vita, è proprio
allora che dovete aumentare il livello di Guardia.
Ricordate che tanti soldi, in mano ad un giocatore compulsivo, sono una Bomba.
Non mettetevi alla prova, il demone
dell'azzardo è sempre in agguato.

Angy.. giocatrice compulsiva



Mi  chiamo Ugo 66 giocatore compulsivo

Per chiunque di noi raccontare la propria storia cercando di essere sintetici non è
semplice, cercherò di fare del mio meglio.

il mio rapporto con il gioco d'azzardo ha avuto periodi fortemente compulsivi
alternati a periodi di astinenza ma con la malattia del gioco compulsivo sempre
latente. la mia storia inizia non ancora maggiorenne con qualsiasi gioco disponibile, dal
poker alle prime slot non ancora elettroniche , riuscendomi a giocare quel poco
che i miei genitori mi passavano per poter uscire con gli amici, quindi morale,
spesso al verde e rinunciare alle uscite con gli amici.

Poi
l'avvento delle prime slot elettroniche è stato devastante, riuscivo a giocarci
tutto quello che guadagnano
con dei lavori saltuari più i soldi che mi passavano i miei genitori, ma fin
lì, non avendo un lavoro sicuro e quindi non potendo attingere a delle
finanziarie riuscivo a giocare solo quello che possedevo perché per fortuna non
ho mai chiesto soldi a persone poco affidabili.

Abbastanza
giovane, all'età di 22 anni, arriva il lavoro a tempo indeterminato e quindi la
possibilità di giocare delle somme fino ad allora per me inaccessibili, nei
periodi di forte coinvolgimento riuscivo a giocare tutto quello che guadagnano,
ma vivendo molto lontano dalla mia famiglia i soldi dello stipendio non mi
bastavano per poter giocare ed affrontare le spese, quindi ho iniziato a
chiedere soldi ai miei genitori fingendo un guasto all'auto o una spesa
improvvisa, e appena i soldi mi arrivavano li

giocavo,
poi non potendo più chiedere aiuto ai miei ,perché ormai diventato poco
credibile, ho iniziato a chiedere prestiti in banca , finiti i soldi della
banca chiedevo finanziamenti alle finanziare indebitandomi sempre di più e
vivendo sempre al limite del tracollo.

Gli anni sono passati (perdendomi tanti momenti che non torneranno più) e nel
frattempo mi sono dedicato
al gioco del casinò on Line e il tracollo sembra strano a dirlo è avvenuto
quando sono riuscito ad ottenere una grossa vincita, credevo che i miei
problemi fossero finiti ma i peggiori problemi sono avvenuti proprio con quella
vincita che ha fatto scattare nella mia mente di persona malata la convinzione
che una vincita così grossa si sarebbe potuta ripetere di nuovo e anche più
volte. Neanche
a dirlo ho riperso tutti i soldi che avevo vinto , ho continuato a giocare, ho
fatto prestiti su prestiti,
coinvolgendo mia moglie ho bruciando tutti i suoi risparmi e i soldi che sua
nonna e i suoi genitori le avevano lasciato, inoltre le ho fatto chiedere soldi
anche alla sua famiglia . I miei genitori alla loro morte mi hanno lasciato in
eredità la Casa che ho venduto e il cui ricavato ho giocato. Ho venduto tutto
l'oro di mia moglie per poter andare avanti, a quasi 48 anni mi sono ritrovato
con una moglie e una bambina di 6 anni e indebitato fino al collo.

Spinto
da mia moglie donna splendida a cui devo tutto e che mi è stata sempre vicina,
ho provato a curarmi
andando da una psicologa ma non vedevo nessun risultato, non vedevo l'ora che
finisse la seduta per poter andare a giocare. Poi sempre mia moglie trova su
internet un gruppo che si chiama

  • G.A.P.( Giocatori d'azzardo Piemonte ), contatto il gruppo è inizio a
    frequentarlo, mi accorgo subito di avere di fronte delle belle persone con
    storie e caratteristiche molto simili alle mie, mi trovo molto bene con loro
    perché mi possono capire così come io posso capire loro , mi possono aiutare
    così come io posso aiutare loro.

Sono
quasi tre mesi che frequento il gruppo nel frattempo confesso di aver continuato
a giocare , ma il mio rapporto con il gioco è cambiato ho dedicato al gioco
molto meno tempo e quando lo facevo quasi non mi piaceva come quelle persone
che per smettere di fumare prendono una pastiglia che da un senso di disgusto
appena si accende una sigaretta. ...che abbia trovato la mia pastiglia?

Forse
si , so che il percorso è lungo e difficoltoso ma oggi posso orgogliosamente
dire che sono due settimane che non gioco !!!!

Ugo giocatorecompulsivo.